Estonia – Scozia, la partita con una sola squadra in campo

One Team in Tallinn Estonia Scozia
One Team in Tallinn Estonia Scozia
Una diapositiva del match di Tallinn tra Estonia e Scozia: sul campo solo la squadra ospite… (fonte: indosport.com)

«One team in Tallinn, there’s only One team in Tallinn». Così iniziarono a cantare i tifosi scozzesi, al Kadriorg Stadium, quando l’Estonia non si presentò nel match interno contro la Scozia. La paradossale storia di una partita, valida per le qualificazioni ai Mondiali, mai disputata…

 

Estonia – Scozia, il preludio

9 Ottobre 1996. Siamo a Tallinn, capitale dell’Estonia, al Kadriorg Stadium. È in programma Estonia – Scozia, partita valevole per le qualificazioni al Campionato del Mondo di Francia ’98. Siamo all’inizio delle qualificazioni e ogni partita è buona per comprendere se c’è il potenziale per poter sperare di staccare il biglietto aereo per Parigi. Fin qui sembra una partita come tante altre, ma non è tutto come sembra.

Il calcio d’inizio è previsto per le 18.45. O meglio, sarebbe. Il giorno antecedente la gara, infatti, la delegazione scozzese batte i pugni sul tavolo della UEFA richiedendo l’anticipo d’orario. Nella prima seduta serale, infatti, i giocatori si lamentano per la scarsissima luminosità dei fari dello stadio estone. E non hanno tutti i torti, in fondo. Parte dell’impianto è costituito da torri faro mobili arrivati – pare – dalla Finlandia e successivamente installati su alcune piattaforme elevabili.

Le pressioni si fanno insistenti e a sorpresa, nella mattinata del giorno del match, l’UEFA accoglie la richiesta della Scozia. Il calcio d’inizio di Estonia – Scozia viene spostato alle ore 15.00.

L’opposizione estone

La decisione scontenta fortemente la Federcalcio estone, conscia delle ripercussioni negative della decisione adottata. Sono diversi i motivi per i quali i padroni di casa si oppongono all’anticipo: la prima è legata allo scarso preavviso della comunicazione. Un problema rilevante, se molti dei tuoi giocatori non sono professionisti e svolgono un altro lavoro per vivere. La seconda motivazione è puramente legata al pubblico. Come spesso accade gli scozzesi si muovono in massa, mentre diversi supporter estoni avrebbero faticato ad arrivare per tempo al Kadriorg Stadium. Ma c’è una terza e forse – almeno per la Federcalcio – più importante motivazione: quella economica.

Già da qualche giorno, infatti, la BBC aveva acquisito i diritti televisivi per trasmettere Estonia – Scozia, versando 50.000 sterline nelle casse estoni. Tuttavia il broadcaster televisivo, in caso di anticipo, avrebbe strappato il contratto. Infatti si sarebbe svolta, in concomitanza con il match, la toccante diretta del Dunblane Memorial Service. Ossia la cerimonia in ricordo delle vittime del massacro avvenuto nella scuola di Dunblane, avvenuto nel marzo del 1996 e che costò la vita a 16 bambini tra i 5 e i 6 anni. Troppo importante per lasciare spazio al calcio.

In questo clima di scontento generale, la partita ha inizio nell’orario deciso dalla FIFA. Sugli spalti circa 1000 spettatori, di cui circa 800 membri della cosiddetta Tartan Army, i sostenitori della Scozia.

Estonia – Scozia, One team in Tallinn

Lo scenario, però, è quantomeno insolito. Gli scozzesi evidenziano con i loro cori quanto sta accadendo sul manto erboso del Kadriorg Stadium.

«One team in Tallin, there’s only one team in Tallinn…».

In effetti in campo c’è soltanto una squadra. Solo la loro squadra. La disputa, se così possiamo definirla, dura appena tre secondi. Ossia il tempo necessario affinché l’arbitro jugoslavo Radoman possa rilevare l’assenza del numero minimo dei giocatori dell’Estonia.

Subito dopo la partita, se così si può chiamare, un tifoso scozzese entra in campo e porta il pallone in rete, a simbolo della vittoria. La Tartan Army, in festa, è sicura di aver vinto a tavolino.

La ripetizione del match

Nel frattempo la rappresentativa estone, ritrovatasi a ora di pranzo presso il proprio centro sportivo, continua a preparare il proprio match in vista del calcio d’inizio. Quello delle 18.45, però. I giocatori arriveranno allo stadio in tempo per la disputa del match secondo l’orario originario. Particolare, peraltro, che campeggia sul tabellone luminoso del Kadriorg Stadium. Estonia – Scozia, 9 ottobre 1996, 18.45.

Gli scozzesi, però, dovranno ritrattare i pur timidi festeggiamenti per la vittoria. Il 7 novembre, infatti, la FIFA sancisce sì la mancata disputa del match, ma è costretta a eccepire le controdeduzioni dell’Estonia relative allo scarso preavviso. La decisione finale è quella di far giocare, nuovamente, Estonia – Scozia. L’unica punizione per l’Estonia è quella di non poter contare sul Kadriorg: si giocherà sul campo neutro dello Stade Louis II del Principato di Monaco. Partita che si giocherà senza alcun intoppo, terminando con il risultato di 0-0. Risultato che non pregiudicherà la qualificazione scozzese ai Mondiali, giunta grazie al piazzamento come miglior seconda del girone alle spalle dell’Austria.

Un replay, però, che non cancella quanto accaduto qualche mese prima. Così come i telecronisti, nelle partite con una netta prevalenza di una delle due formazioni, amano usare la locuzione “C’è una sola squadra in campo”, quanto accaduto in Estonia – Scozia del 9 ottobre 1996 risponde perfettamente al senso letterale della frase. Nel caso in cui l’avessero detta, mai come quella sarebbe stata così tanto, maledettamente, vera.

 

 

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