

22 Febbraio 2017. San Marino e Andorra si sfidano nel ‘derby’ che di fatto designerà la peggior selezione del Continente, appena davanti la neonata nazionale di Gibilterra. La Brigata Mai 1 Gioia sperimenta la diretta del match in esclusiva mondiale. Mentre la nebbia, fittissima, scende su Serravalle, un commentatore improvvisato racconta la partita…
San Marino – Andorra, un match storico
È un mercoledì insolito. A Imola, al momento della partenza, pioviggina appena. [IH] passa a prendermi al casello, in macchina con lui suo padre, tifoso d’eccezione, ai quali mi aggiungo io. Quel mercoledì si scrive la storia.
San Marino – Andorra non è un’amichevole qualsiasi. Di fronte le selezioni 202 e 203 del ranking FIFA, tra le ultime al mondo e in coda assoluta tra le selezioni europee, seguite solo da quella nazionale di Gibilterra che è stata riconosciuta dal massimo organismo mondiale da meno di un anno. Anche il Kosovo, l’altra new entry, ha superato le due contendenti di quel mercoledì. Tra le quali, da sottolineare, scorre decisamente un buon sangue, quello che lega due Cenerentole troppo spesso derise dalle sorellastre di turno. Più in alcune dichiarazioni, a dire il vero, che sul campo.
Già in auto l’atmosfera è meno cazzeggiante del solito. È una rara occasione, per San Marino, di ottenere un risultato positivo. [IH] non solo non ha mai visto, allo stadio, una vittoria dei biancoazzurri, ma, come vi avevamo già raccontato, nemmeno una rete. Forse un pizzico di tensione c’è anche tra noi tifosi, in fondo. L’avversaria sembra essere alla portata, nonostante quell’Ildefons Lima che già mi ha dato la sua disponibilità, nel finale di gara, a concedermi una piccola intervista per Football Pills. È lui, ex Triestina, l’innegabile colosso degli avversari odierni, un difensore esperto con il vizietto del gol.
La diretta Facebook della Brigata e l’indole giornalistica
Cosa più importante, [IH], per la prima volta nella storia della Brigata, ha svelato il suo volto sulla pagina Facebook. E lo ha fatto dando una notizia sensazionale: dato che nessuna emittente televisiva trasmetterà la gara, sarà la stessa Brigata a farlo. Basta un portatile e una webcam esterna che garantisca quel minimo di visibilità sul campo. E, soprattutto, un operatore che si prodighi, manualmente, a seguire l’andamento del pallone.
In macchina, provo a scrivere un breve articolo sulla gara in programma, un evento vero e proprio. L’ultima vittoria di entrambe le selezioni risale al 2004: nel mese di Aprile, la punizione di Andy Selva, a Serravalle, regolò il Liechtenstein nell’1-0 finale, unico successo sammarinese nella storia. Pochi mesi dopo, invece, Andorra ebbe la meglio sulla Macedonia col medesimo risultato, grazie alla rete di Bernaus, uno dei pochi professionisti in rosa, ritiratosi nel 2013. L’impresa impossibile di produrre un pezzo accettabile, in poco più di un’ora, si vanifica definitivamente quando la batteria del cellulare esala l’ultimo respiro, all’altezza di Cesena. Il caricatore portatile mi servirà per rigenerare quel minimo di tenuta per poter registrare l’intervista a Lima.
La mia indole giornalistica, però, si fa viva in pochi minuti. Mentre parliamo della diretta, propongo ad [IH] non solo di occuparmi delle riprese, ma addirittura di abbozzare una telecronaca del match, giusto per dare un senso alle immagini. I calciatori sammarinesi ho imparato a conoscerli, nelle avventure con la Brigata, su quelli di Andorra ho letto qualcosa, un paio li conosco tramite Football Manager. Cosa vuoi che sia, in fondo: so sostenere un discorso di senso compiuto, ho un minimo di dimestichezza col mezzo, o almeno credo, e offro un servizio in più a chi guarda la partita.
La cabina, le luci e il freddo polare
Quando arriviamo allo Stadium, le due squadre stanno sostenendo le operazioni di riscaldamento. Si aggrega il solito gruppetto di 6/7 persone, provenienti da diversi angoli d’Italia (nessun sammarinese, come al solito), e si chiacchiera un po’. [IH] predispone la diretta e mi lascia le redini del PC, andando a cantare insieme agli altri. La Federazione ci ha gentilmente fornito una cabina di commento e, soprattutto, le credenziali del Wi-Fi dell’impianto, necessario per poter trasmettere. Le due squadre entrano in campo, con l’arbitro Irrati, in testa al plotone, al suo esordio da internazionale.
In formazione iniziale, non c’è uno degli idoli della Brigata, il giocatore più rappresentativo della Nazionale. Andy Selva siede solo in panchina, il posto da unica punta è occupato da Mattia Stefanelli, autore dell’ultima, incredibile rete messa a segno contro la Norvegia. L’idolo per antonomasia, Giampaolo Mazza, ex allenatore della Nazionale decisamente venerato dal gruppo di tifosi, è solo uno dei circa 60/70 spettatori che hanno sfidato non tanto la pioggia, data la tribuna coperta, ma una brezza gelida che soffia su San Marino e costringe i presenti a battere i denti.
Mi lancio in un’introduzione al match e lascio spazio agli inni nazionali. Si palesa un primo problema: se, come già sapevamo, la risoluzione della webcam non è ottimale, la posizione decentrata della cabina fa sì che l’inquadratura verso la porta più lontana sia disturbata dal faro alla sinistra della porta. Quella, peraltro, dove attaccherà San Marino. E qui iniziano le difficoltà.
La nebbia a San Marino, piovigginando scende
Le emozioni sul campo non aiutano: le due squadre sembrano subire un pizzico di pressione. Le occasioni sono latenti, e un nuovo pericolo incombe sul San Marino Stadium. Piano piano, infatti, una fitta nebbia inizia a scendere sul terreno di gioco. A metà della prima frazione, è praticamente impossibile vedere quanto accade dalla parte opposta.
Si intravede appena il fallo commesso da Alessandro Della Valle, ultimo goleador sammarinese tra le mura amiche, su Ildefons Lima: è calcio di rigore, al 28′. È lo stesso calciatore, capitano di Andorra, ad andare sul dischetto. Elia Benedettini, portiere del Novara ed unico professionista in campo tra le fila locali, balza sulla propria destra e respinge il tentativo del numero 6 ospite, il quale però è più lesto di tutti sulla ribattuta. San Marino 0, Andorra 1.
Subisco decisamente l’impatto della nebbia, la mancanza di una spalla tecnica e, soprattutto, quella di ulteriori informazioni sui giocatori in campo. Non vorrei ripetere sempre le stesse cose, per questo, di tanto in tanto, rispondo ai commenti alla diretta sulla pagina della Brigata. Che, pian piano, iniziano ad essere sempre di più in catalano, lingua ufficiale di Andorra. Deve essersi diffusa la voce che qualcuno trasmette la diretta della partita…
Nella ripresa la visibilità si riduce progressivamente: si vedono a malapena le panchine e i giocatori che compiono le operazioni di riscaldamento. Il compito di muovere la telecamera è arduo: spesso e volentieri, non ho nemmeno idea di dove sia il pallone. Lo cerco, lo seguo e lo punto con la webcam, ogni qualvolta riesco. A un certo punto, spazientito, fisso l’immagine all’altezza delle due panchine, limitandomi ad una mera radiocronaca e variando solo saltuariamente l’angolo di ripresa.
Alan Tonetti si impossessa di me, 2-0 Andorra
La latenza delle emozioni e la girandola dei cambi, fortunatamente, mi aiuta e sembra dare ritmo ad un match che, francamente, ne ha poco. Al 65′, un momento di giubilo. Moises San Nicolas, uno di quelli di Football Manager, si appresta finalmente a fare il proprio ingresso sul terreno di gioco, consentendomi di avere un repertorio maggiore di cui parlare. Parlo un po’ di lui, delle notizie che conosco, e in lontananza vedo i giocatori di Andorra esultare. Concentrato sul cambio, mi ero perso il gol del raddoppio ospite, firmato da Cristian Martinez. Ma anche se fossi stato sul pezzo, avrei comunque faticato a vedere un’azione quasi 100 metri lontana da me, con in mezzo una fitta coltre di nebbia…
La partita scivola via senza sussulti. San Marino fa fatica ad attaccare e non impensierisce praticamente mai Ferran Pol, estremo difensore andorrano. In più, il ct Manzaroli esaurisce i cambi senza dare la possibilità a Selva di scendere in campo, anche solo per una manciata di minuti, nella disillusione generale.
Finisce 2-0 per Andorra, che spezza un vero e proprio sortilegio. Ilde Lima, poi, è di parola: al termine della gara, dopo la doccia, si ferma una manciata di minuti insieme a me, rispondendo ai miei quesiti e donandomi i pantaloncini usati nella gara, ancora sudati e macchiati di terra, cimelio di assoluto valore per la mia piccola collezione. Non solo perché rari, ma anche perché sanno di sofferenza, di una passione smisurata che ti porta a sfidare quasi inerme i più grandi campioni del Continente. Uno sforzo troppo poco spesso apprezzato, oserei dire.
Il dopo gara e il commento svizzero
Se, da una parte, la sconfitta sammarinese lascia un po’ di amaro in bocca, dopo l’intervista a Ilde sono felice per Andorra. Una nazionale che ha sì esultato come se avesse vinto la Champions, al fischio finale, ma lo ha fatto con un rispetto innato. E vedere sui social la foto dei due capitani, Lima e Selva, abbracciati insieme a cena, nel dopo gara, mi ha reso ancor più simpatizzante della selezione pirenaica. Raggiungo [IH] a cena, e poi ci dirigiamo verso casa. Scatto appena una foto della sciarpa della Brigata insieme ai pantaloncini di Lima, per ricordare una bellissima giornata, poi crollo, esausto, a letto.
Il meglio arriverà il giorno seguente. In tanti hanno seguito la diretta della Brigata, e tra questi il sito della Svizzera tedesca Watson. Un portale di informazione che, su Facebook, ha circa 122.000 like, decisamente un numero autorevole per il piccolo stato elvetico, la cui Nazionale, nel mese successivo, avrebbe sfidato proprio Andorra. Considerando che la nebbia ha impedito loro di osservare la gara, hanno commentato la nostra cronaca, e, soprattutto, il mio commento alla stessa.
E il punto che, ancora oggi, mi fa più sorridere, è quello relativo alla seconda rete realizzata da Andorra. Riporto le testuali parole di Watson, debitamente tradotte:
…Non poteva andare peggio per San Marino. Al 66′ è arrivato anche il 2-0 firmato da Cristian Martinez. Come abbia fatto, sfortunatamente, non lo sapremo mai, in quanto il Livestream, a causa della nebbia addensatasi, non permetteva di vedere in lontananza. Anche il commentatore, comunque, non ha notato la rete. Stava bellamente parlando della partita e successivamente ha esclamato “Andorra ha segnato? Oh mio Dio, ho perso il gol. Scusatemi. 2-0. La nebbia fittissima non ci permette di vedere nulla…”