

Non ci sono tantissimi casi, ma esistono: due fratelli che giocano per nazionali diverse. La scelta diversa dei nomi tradisce il rapporto fraterno tra Rafinha e Thiago Alcantara, figli dell’ex Lecce e Fiorentina Mazinho. E se il primo ha scelto la nazionalità brasiliana del padre, il secondo gioca per la Spagna…
Fratelli coltelli, parte terza
Dopo aver parlato dei fratelli Boateng e dei fratelli Xhaka oggi è la volta di un’altra coppia di fratelli che hanno scelto due rappresentative nazionali differenti. Differentemente dai primi due casi, però, in questo i due giocatori, se avessero voluto, avrebbero potuto giocare insieme. In un caso, però, il cuore ha optato per le origini, nell’altro per un sentimento legato al paese in cui i due fratelli sono cresciuti. Ed è sfumata, così, la possibilità di vederli a braccetto con il Brasile o con la Spagna.
Stiamo parlando di Thiago Alcantara do Nascimento, meglio conosciuto come Thiago Alcantara, e Rafael Alcantara do Nascimento, noto come Rafinha. La scelta di farsi riconoscere con due nomignoli diversi è tipica della tradizione brasiliana di avere un nome di battesimo e finire per chiamarsi con un appellativo ad minchiam. Cosa che, peraltro, fece anche il padre, anch’esso calciatore.
I due infatti, sono figli d’arte. E il padre è Mazinho, calciatore brasiliano tra gli anni ’80 e ’90 ha giocato anche in Italia, tra le fila di Lecce e Fiorentina.
La scelta diversa dei fratelli Alcantara
Thiago Alcantara e Rafinha hanno la doppia nazionalità, brasiliana e spagnola, ma hanno fatto due scelte differenti a livello di nazionale maggiore. Fino all’Under 19 entrambi hanno scelto di indossare la maglia della Roja, la Spagna. Nel 2013, però, Rafinha ha scelto di calpestare le stesse impronte del padre, optando per vestire i colori verdeoro già difesi da Mazinho con tanto di vittoria ai Mondiali del 1994. Una vittoria, quest’ultima, ottenuta nella celeberrima finale contro l’Italia, la nazione di nascita del suo primogenito.
La storia della famiglia Alcantara do Nascimento, infatti, si districa tra Brasile, Italia e Spagna. Nel primo dei tre paesi elencati Mazinho conosce Valeria, pallavolista, e se ne innamora. Nel secondo la coppia dà alla luce il primo figlio: Thiago Alcantara nasce a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, perché suo padre in quella stagione gioca a Lecce. Infine, nel terzo il nucleo familiare si stabilisce definitivamente, non prima di un ritorno biennale in Brasile. Dove nasce Rafael, il secondogenito.
Vigo, in particolare, diventa la vera e propria casa dei due giovani calciatori. Mazinho approda al Celta nel 1996, proveniente dal Valencia, e qui sceglie di stabilirsi definitivamente. Non è un caso che Thiago Alcantara, in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, ammetta candidamente di sentirsi galiziano: motivo per il quale la scelta di giocare per la Spagna risulta naturale.
Thiago e Rafael, il primo scontro tra gli Alcantara
Tra il 2005 e il 2006, però, entrambi i fratelli si trasferiscono da ovest a est della penisola iberica. La chiamata del Barcellona arriva per entrambi e porta a una convivenza dei due fratelli in Catalogna che perdura fino al 2013. L’anno in cui Thiago, chiuso da un centrocampo stellare, sceglie di seguire il suo mentore Pep Guardiola al Bayern Monaco.
Il primo e finora unico scontro tra i due fratelli arriva nel corso della semifinale di Champions 2014-2015. Differentemente da quanto accaduto tra i Boateng e gli Xhaka, infatti, Rafinha e Thiago Alcantara non si sono mai incontrati in partite tra Brasile e Spagna, ma solo a livello di club. Anche perché – va detto – la carriera del primo con la Seleçao si limita alla disputa di due amichevoli tra il 2015 e il 2017, mentre il secondo gioca in pianta stabile con la divisa della selezione spagnola.
Ma torniamo ai club. Il tabellone della massima competizione europea, nel 2015, prevede lo scontro tra Barcellona e Bayern Monaco. Nella gara d’andata, sul 2-0 i catalani, al minuto 87 Luis Enrique fa uscire dal campo Iniesta e inserisce Rafinha, mentre sull’altro fronte Thiago è in campo dal 1′. Per 7 minuti i fratelli Alcantara, da sempre unitissimi, si ritrovano a giocare l’uno contro l’altro. La partita finisce al 94′, minuto in cui Neymar chiude la contesa con il gol del 3-0.
Mazinho tifa… Rafinha
Curiosa, all’epoca, fu un’intervista rilasciata da papà Mazinho. Sapendo che uno dei due figli sarebbe approdato in finale, infatti, dichiarò di aver già prenotato un hotel a Berlino e acquistato i biglietti per la finale. Tradendo, però, una preferenza per uno dei due figli.
«Ho già prenotato il biglietto d’aereo e l’hotel, per me e per il fratello sconfitto. Preferenze? No, ci mancherebbe. Sarebbe un’altra storia se si trattasse di nazionali: allora non avrei scelta, tiferei per Rafinha».
E chissa sé, in futuro, Mazinho sarà chiamato veramente a scegliere se tifare contro uno dei suoi figli, tifando per l’altro…