

Football Manager e le donne: due universi che sembrano paralleli, quasi incompatibili. Esistono, però, le eccezioni. In Scozia esiste addirittura una community di donne unite dalla passione per il più celebre gioco manageriale al mondo. E nel nostro paese tra le “paladine” si erge la giovane Sara, raro esempio di ragazza innamorata di FM.
L’esempio scozzese
Negli anni ’60 Rita Pavone chiedeva, ne “La Partita di pallone”, perché il fidanzato la lasciasse sempre da sola la domenica e perché non la portasse allo stadio con lui. Da allora il mondo femminile ha fatto grandi passi verso il calcio. Oggi la percentuale di donne presenti negli impianti italiani è tutt’altro che risibile, e molte di esse frequentano anche il mondo delle curve e dei gruppi ultras.
Tuttavia, a tale affluenza non corrisponde un egual numero di ragazze che si cimenta nei simulatori di gioco calcistici. La EA Sports ha cercato, con FIFA, di avvicinare il gentil sesso tramite l’introduzione di alcune nazionale femminili a partire dall’edizione 2016, mentre sono più lontani gli altri titoli. E tra questi anche Football Manager, che a causa della maggiore difficoltà derivante dalle componenti tattiche e per colpa di una grafica meno accattivante non fa breccia tra le attenzioni delle donne.
Esistono comunque le classiche eccezioni che confermano la regola. In Scozia, ad esempio, un gruppo di ragazze ha dato vita alla pagina Facebook Football Manager- Women’s Database, che conta più di 2500 likes, in gran parte di manager donne. Al proprio interno, non mancano gli screenshots relativi alla simulazione in gioco dei maggiori campionati femminili, con oltre 4000 giocatrici già aggiunte tramite l’editor del gioco.
La passione di Sara
La nostra attenzione, però, si è spostata più dalle nostre parti. Nel cuore dell’Emilia, a Modena, c’è chi si è innamorata del gioco manageriale di calcio più celebre al mondo. Sara, questo è il suo nome, è una delle giocatrici italiane più attive sui social e sui forum collegati a FM. «Una passione nata grazie al mio ragazzo», confessa. «È grazie a lui se mi sono immersa in questo mondo. La fase di comprensione dei meccanismi non è facile, e all’inizio ho faticato un po’, ma una volta che si riesce a prenderci la mano non giocare diviene difficile. All’inizio, riuscivo a portare avanti le mie carriere quasi ogni sera, adesso purtroppo, causa lavoro, la mia attività si limite ad un paio di volte alla settimana».
Un’attrazione, quella per Football Manager, basata su quella per il calcio. «La mia passione per questo sport», racconta, «nasce da piccola, quando guardavo le partite con mio padre in TV o allo stadio». E una fede, quella juventina, che finisce per contagiare anche le prestazioni in FM. «La carriera che mi ha appassionato di più è stata quella col Palermo in cui, in quattro anni, ho vinto un campionato, una Coppa Italia e l’Europa League. Le maggiori soddisfazioni le ho avute da Audero, Mandragora e Kean, acquistati dai bianconeri e rivelatisi valore aggiunto per la mia squadra. Di norma, però, preferisco partire con una squadra dalla maggiore storia, la quale, però, non ambisce per la zona Champions, creando un mix tra giovani promesse e calciatori esperti».
Un tavolo di confronto
È spontaneo chiedere, se al di fuori di social e forum, Sara si rapporti con altri manager, alla ricerca della tattica perfetta o di giocatori vincenti. «Certo», risponde, «mi confronto soprattutto col mio ragazzo, che mi aiuta nelle scelte, specie quelle legate ai campionati esteri, che non seguo molto». E se la conoscenza al di fuori dall’Italia non è delle migliori, sulle dinamiche del gioco le idee appaiono chiare. «Mi piacerebbe che gli sviluppatori pensassero di permettere ai giocatori di approcciarsi anche alle dinamiche gestionali societarie, oltre che alla squadra e al ruolo di allenatore, al fine di dare una maggiore completezza al gioco pur senza ‘ingolfarlo’».
Nella continua diatriba, oramai insistente, sul tentativo di fare in modo che più persone si appassionino a Football Manager, che vede però come contrappasso una maggiore facilità nel costruire imprese da sogno con squadre di piccola-media caratura, il nostro augurio è su FM che si apra una finestra femminile più grande. E che tante, come Sara, possano sedersi al nostro tavolo per parlare di wonderkids, quanto di 4-3-3 con istruzioni tattiche ben precise. E magari, di farlo con un database integrale sul calcio femminile…