

CONTINUA DALLA PRIMA PARTE
6) Domenica 22 Ottobre 2006, Milan – Palermo 0-2
La notte emblematica di una stagione.
Purtroppo, con la squadra pienamente in corsa per la prima posizione, il 23 Dicembre 2006, a Siena, il ginocchio di Amauri fa crac. E, con lui, le speranze del Palermo, che chiuderà al quinto posto.
In mezzo, una notte, tutt’altro che magica: il 2 Febbraio 2007, al termine del derby Catania – Palermo, perde la vita, durante gli scontri tra forze armate e tifosi etnei, il poliziotto Filippo Raciti.
Nel 2007/08, Guidolin non rinnova e viene sostituito da Colantuono. La campagna acquisti porta il giovane serbo Jankovic, protagonista al precedente Europeo Under 21, e l’ex Juventus Miccoli, dai portoghesi del Benfica. In Europa è flop, con la prematura eliminazione per mano dei cechi del Mlada Boleslav. E anche in campionato la squadra non entusiasma, con un undicesimo posto finale.
Ma con un lampo, quello del 6 Aprile 2008.
7) Domenica 6 Aprile 2008, Palermo – Juventus 3-2
Non sarà la migliore tra le squadre bianconere, quella post Calciopoli, ma la Vecchia Signora è sempre temibile. Neopromossa, è già in zona Champions, trascinata dai soliti Buffon, Camoranesi, Nedved, Trezeguet e Del Piero.
Ma al Barbera, in una girandola d’emozioni, accade questo.
Amauri, a fine stagione, lascerà Palermo proprio in direzione Torino, sponda Juve. Partono anche gli ultimi due eroi di Berlino, Zaccardo e Barzagli, venduti in coppia al Wolfsburg, e arriva un altro campione del mondo, Amelia, insieme a Carrozzieri, Raggi e Nocerino.
Annata sommariamente positiva, dopo l’inizio shock (eliminazione in Coppa Italia contro il Ravenna di Succi, poi acquistato, allora militante in C1), e contrassegnata dal successo all’Olimpico di Torino con la Juve per 1-2, firmato Miccoli e Mchedlidze, con quest’ultimo desaparecido a metà stagione, e da quello interno contro il Milan (3-1, con Amelia che parò un rigore a Ronaldinho).
Oggi, con la squadra in lotta per non retrocedere, vittorie del genere sarebbero memorabili per il Palermo.
Ma all’epoca, perdonatemi la tracotanza, ci eravamo quasi abituati…
Il 2009/10 si apre con l’arrivo, sulla panchina rosanero, dell’ex Catania Zenga, che si presenta sostenendo di avere in mano una squadra da scudetto. La squadra, però, mostra sul campo prestazioni che farebbero pensare alla conferma dell’anno precedente, nella prima metà di classifica ma fuori dall’Europa. Vittorie memorabili, come quella doppia contro la Juve (entrambe per 2-0), ma anche numerosi ko, quasi tutti esterni, contro squadre apparentemente alla portata. Il cambio di panchina, con l’arrivo di Delio Rossi, segna il cambio di marcia.
8) Domenica 13 Dicembre 2009, Milan – Palermo 0-2
Come tre anni prima, il Palermo espugna San Siro. E lo fa con un Miccoli strepitoso, che ridicolizza in più occasioni fior di campioni come Nesta e Zambrotta, e Bresciano.
La squadra rimonta posizioni, e alla penultima giornata si ritrova a soli due punti dal quarto posto, occupato dalla Sampdoria, che vorrebbe dire Champions.
E perdonatemi se, tra le notti magiche, inserisco un pomeriggio.
9) Domenica 9 Maggio 2010, Palermo – Samp 1-1.
Il Barbera si presenta gremito, come non lo si vedeva da tempo, in occasione della partita. Da una parte Miccoli, dall’altra Cassano, rivendicano un posto al mondiale sudafricano. Una vittoria catapulterebbe i rosa davanti agli avversari diretti.
Prima di lasciarvi al video, vi invito a leggere la formazione che scese in campo quel giorno: Sirigu, Cassani, Kjaer, Goian, Balzaretti, Nocerino, Liverani, Migliaccio, Pastore, Cavani, Miccoli.
Non me ne vogliano i vari Struna, Andjelkovic e Chochev, ma parliamo di tutt’altro spessore…
Non basterà vincere all’ultimo turno a Bergamo, contro l’Atalanta, data la contemporanea vittoria doriana sul Napoli. Quinto posto e quarta qualificazione in Europa in appena 6 anni, sui 100 di storia totali.
Delio Rossi è confermatissimo per la stagione 2010/11. Perde Kjaer e Cavani, con quest’ultimo che farà le fortune del Napoli di Mazzarri, ma arrivano il promettente Munoz e, dopo una lunga gavetta, l’esperto Maccarone.
Il preliminare di Europa League assegna ai rosa il Maribor. Nonostante la sconfitta per 3-0, tra i viola sloveni emergono due giocatori, Ilicic e Bacinovic, il primo dei quali segnerà anche una rete nell’inutile vittoria del ritorno per 3-2.
Al ds Sabatini i due profili non sfuggono, e li porta in Sicilia in coppia per 3 milioni. A sorpresa, Rossi li schiera entrambi dal primo minuto contro l’Inter, alla Favorita. Nell’1-2 finale, la firma è proprio di Ilicic, che si ripeterà quattro giorni dopo nell’ennesima vittoria in trasferta sulla Juve.
Se in Europa viene lasciato spazio alle seconde linee, ed in campionato ci si accontenta dell’ottavo posto, in Coppa Italia il tabellone sembra essere perfetto per i rosanero: ottavi e quarti in gara unica tra le mura amiche, così come la semifinale di ritorno.
1-0 al Chievo agli ottavi, con gol di Miccoli, ai quarti contro il Parma sono necessari i calci di rigore, e al sesto tiro sarà decisivo il giovane della Primavera Jara Martinez, in semifinale tocca al Milan.
A San Siro, nella gara d’andata, Pastore ed Hernandez ribaltano la rete di Ibrahimovic, prima del definitivo 2-2 di Emanuelson.
E la gara di ritorno è la decima sinfonia delle notti magiche.
10) Martedì 10 Maggio 2011, Palermo – Milan 2-1
Ancora una volta tutto esaurito al Barbera, mentre io e tre amici, dei quali uno milanista, la osserviamo dal divano di casa mia. Alla rete di Migliaccio, esplodo, al rigore di Bovo guardo già il costo dei biglietti del treno per Roma. Il doppio palo di Ibra raffredda gli animi, il gol del 2-1 li gela. Ma, per fortuna, arriva il triplice fischio.
11) Domenica 29 Maggio 2011, Inter – Palermo 3-1
Si va a Roma, ma non per me. L’incombenza degli esami di maturità mi costringe a rinunciare all’ultimo atto di quella Coppa Italia, e sono costretto a guardarla da casa. I telegiornali delle 20 trasmettono le immagini di Piazza di Spagna, invasa da bandiere, sciarpe e magliette rosanero. Ho il magone, se penso che avrei potuto essere lì…
La partita finisce con una sconfitta, ma è comunque una festa per i 40.000 palermitani sugli spalti, giunti da tutta Europa.
E mai avrei immaginato che le lacrime di Delio Rossi, prossimo all’addio, avrebbero voluto dire il termine alle notti magiche dei rosanero. Nelle stagioni successive, il Palermo non raggiungerà più simili traguardi, le vittorie saranno sempre più sporadiche e arriverà anche la retrocessione in B, due anni dopo la finale. Risaliti dopo appena un anno, arriva una comoda salvezza, prima della stagione thrilling che stiamo vivendo.
Sfoglio l’album dei ricordi con un filo di amarezza, se penso cosa avremmo potuto essere e cosa siamo diventati.
Eppure, non perdo mai le speranze di sentire, un giorno, l’inno della Champions risuonare nell’impianto di Via Del Fante, di vedere un capitano rosanero alzare un trofeo importante, di gustare il sapore di battere le grandi, sfottendo bonariamente i miei amici strisciati.
Per cui, rimane immutato il sostegno ai colori. I giocatori passano, i presidenti pure (e, con una certa costanza, al momento, anche gli allenatori).
Ma la maglia, quella no. Resta, fino alla fine. Avanti Palermo!