

Premetto che, nello scrivere quest’articolo, per la prima volta, ci metto un pezzo di cuore.
Il Palermo, per me, è qualcosa in più di una semplice squadra di cui parlare. E, nel farlo, lo stesso cuore che citavo in precedenza è piangente, pensando a come, oggi, la maglia è pur sempre rosa, ma un rosa anemico, lontano da quello visto fino a non molto tempo fa.
È la prima squadra per cui abbia fatto il tifo, dopo alcune non troppo significanti cotte infantili per Juve e Inter. Da bambino, pur abitando in provincia, ebbi modo di assistere a poche partite, uno scialbo 0-0 contro l’Ascoli, in C1 nel 97/98 (campionato tristemente culminato in una retrocessione per mano della Battipagliese) e una vittoria nel 2001, di lunedì sera, contro la Ternana (3-0, e come cimelio finale una maglietta di Bombardini acquistata nelle bancarelle nei pressi dello stadio).
Dopo il trasferimento ad Imola, la mia passione per i colori rosanero si è accresciuta. Certo, il fascino della possibilità di tornare in A si faceva sempre più forte con l’arrivo di Zamparini alla presidenza, e non ne restai insensibile.
Ero in Sicilia, seppure solo in vacanza, il giorno di quella che identifico come prima notte magica per il Palermo.
1) Sabato 29 Maggio 2004, Palermo – Triestina 3-1.
Non allo stadio, ma davanti al maxischermo montato nella mia Valledolmo, già addobbata a festa come non mai lungo il corso principale. E con quella vittoria, arrivò, matematico, il ritorno nella massima serie dopo 32 anni.
Brividi. Dopo una lunga attesa, la città non sta più nella pelle.
La campagna abbonamenti si apre col botto: 32.847 tessere rilasciate, stadio completamente esaurito per tutte le partite casalinghe. E, dopo l’esordio casalingo col Siena (1-0), arriva la seconda notte magica.
2) Sabato 18 Settembre 2004, Inter – Palermo 1-1
Una frase che, da sola, spiega la voglia di grande calcio dei palermitani. 10.000 tifosi ospiti presenti al Meazza, assiepati nell’apposito settore. E, dopo l’iniziale vantaggio di Adriano, arriva la rete del pari definitivo. Ed io, dopo la serata di presentazione della squadra in cui giocavo all’epoca, in un bar nei pressi di Imola assiepato di interisti, con addosso la maglietta dell’autore del gol, Toni, esultai più o meno come il tifoso nel video…
La stagione prosegue bene, benissimo. Con la vittoria all’Olimpico, sulla Lazio, la squadra chiude il girone d’andata al quinto posto in classifica, ad un passo dalla Champions. E, alla quarta di ritorno, a Palermo arriva la Juventus.
3) Sabato 5 Febbraio 2005, Palermo – Juventus 1-0
Il Barbera è il solito catino, espugnato solo due volte in stagione, dal Livorno ad Ottobre e nella partita casalinga precedente dall’Inter. Ma quella sera, la decide l’unico titolare già in rosa ai tempi della presidenza Sensi, Franco Brienza. Boato, dello stadio e mio. Ed ero ospite a casa di alcuni amici di famiglia.
Catanesi.
A fine anno, nonostante una flessione sul finale, la squadra conquista il sesto posto che vuol dire Coppa Uefa, per la prima volta nella storia. Ma lasciano Palermo due protagonisti della storica cavalcata: bomber Toni, dopo ben 50 reti in due stagioni tra A e B, e mister Guidolin. Al loro posto, la strana coppia Caracciolo – Makinwa in attacco e Del Neri in panchina. Non sarà una notte, ma un tardo pomeriggio magico, alle ore 18.00, il quarto ricordo…
4) Sabato 10 Settembre 2005, Palermo – Inter 3-2
Beffardamente, il calendario ha riservato ai rosanero un nuovo appuntamento alla seconda giornata contro l’Inter, subito dopo la sosta per le nazionali. Adriano è l’osservato speciale: ne ha appena fatti 3 al Treviso, all’esordio. E, non pago, altrettanti al Cile nelle qualificazioni ai Mondiali, una settimana dopo. La paura, però, viene spazzata sul campo. E vedere questo video con il commento del tifoso avversario, non so perché, mi carica ancora, più di 10 anni dopo
Ed ecco l’esordio europeo. In casa, contro i ciprioti dell’Anorthosis. 2-1, firmato Corini e Brienza, e vittoria 4-0 al ritorno, che vuol dire qualificazione alla fase a gironi. Che, peraltro, i rosanero chiudono al primo posto, vincendo due partite e pareggiandone altrettante.
L’ostacolo dei sedicesimi, lo Slavia Praga, viene abbattuto per 1-0 al Barbera, con rete di Godeas, dopo la sconfitta esterna per 2-1. Grazie ai gol fuori casa, ecco un altro passo verso la storia: gli ottavi, di fronte allo Schalke 04.
Il sogno sembra poter continuare: il solito Brienza segna il gol vittoria nella gara casalinga d’andata, ma alla nuovissima Veltins-Arena, costruita in previsione del mondiale 2006, l’espulsione di Corini per fallo di mano sulla riga di porta, al fine di evitare un gol certo, sancisce il termine di ogni speranza già nel primo tempo. Kobiashvili segna dal dischetto, e nella ripresa con altre due reti la squadra di Gelsenkirchen chiude i conti. 3-0 ed eliminazione.
Nelle competizioni nazionali, nel frattempo, gli alti e bassi sono continui. In Coppa Italia il cammino si ferma ad un passo dalla finale, contro la Roma, a causa dei gol segnati in trasferta (2-1 a Palermo, 1-0 all’Olimpico), mentre in campionato arriva un ottavo posto che vorrebbe dire Intertoto.
Ma l’inizio dell’estate 2006 è rovente. Calciopoli rimescola la classifica, penalizzando ed escludendo dalle competizioni europee quattro squadre giunte davanti al Palermo in classifica: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio. Per qualche settimana si accarezza il sogno Champions, ma la successiva riammissione del Milan fa scalare Corini e compagni al quinto posto, ad appena 2 punti dal Chievo quarto, ultima qualificata alla massima competizione continentale. Con tanto amaro in bocca.
Il Mondiale 2006 mette in mostra ben 4 giocatori del Palermo: i difensori Zaccardo, Barzagli e Grosso, più il centrocampista Barone.
Grosso, inizialmente riserva, diverrà l’eroe nazionale con il gol in semifinale alla Germania e il rigore decisivo segnato contro la Francia. Facendo divorare le mani a Zamparini, che l’aveva già ceduto, a partire da Luglio, all’Inter, per appena 6,5 milioni. Anche Barone lascia la città per approdare a Torino, così come l’evanescente Makinwa.
Gli acquisti, comunque, non lasciano insoddisfatti i tifosi: in panchina torna Guidolin, sul campo dal Parma arrivano Bresciano e Simplicio, dalla Samp Diana, uno degli ultimi tagliati di Lippi in chiave Mondiale, e soprattutto, all’ultimo giorno di mercato, dopo una lunghissima trattativa arriva dal Chievo, dopo l’eliminazione dalla Champions, Amauri.
Quest’ultimo, avendo già giocato con il Chievo in Europa, non potrà essere protagonista delle due notti magiche di UEFA.
5) Giovedì 14 Settembre 2006, West Ham – Palermo 0-1
Giovedì 28 Settembre 2006, Palermo – West Ham 3-0
Gli Hammers sono appena stati acquistati dall’islandese Magnusson, che, anche grazie ai fondi di investimento, porta in Inghilterra due giovani, ma già rinomatissimi, talenti argentini.
Carlos Tevez e Javier Mascherano.
Il Palermo, testa di serie, incontra quella che è sicuramente la più insidiosa delle squadre dell’altra parte del tabellone. Gli hooligan provocano i palermitani, preparando delle magliette celebrative dell’incontro contro The Mafia, ma vedranno la propria squadra soccombere sul campo. Sia all’andata, che al ritorno, con un netto 3-0 al Barbera.
Ma è in campionato che i rosanero stupiscono tutti con il loro bel gioco, piazzandosi in zona Champions per quasi tutto il girone d’andata.
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