Le grandi coppie: Gianluca Vialli e Roberto Mancini

Vialli e Mancini
Vialli e Mancini Sampdoria
Da sinistra, Roberto Mancini e Gianluca Vialli con la maglia della Sampdoria, quella che li ha eletti al grande calcio (fonte: calciotoday.it)

Gianluca Vialli e Roberto Mancini: una coppia che fece sognare i tifosi della Sampdoria a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, rendendo i blucerchiati una squadra vincente a livello nazionale e sfiorando addirittura la vittoria della Champions. La storia dei Gemelli del Goal.

 

Sampdoria, primi anni ’80

La Grande Coppia di cui parliamo oggi è sicuramente uno dei binomi più famosi del calcio italiano degli ultimi quarant’anni. Due giocatori che hanno contribuito, con i loro gol, a portare in alto una squadra che non aveva mai raggiunto certi palcoscenici e portato a casa trofei importanti. Stiamo parlando di Roberto Mancini e Gianluca Vialli, i quali hanno condiviso 8 indimenticabili stagioni alla Sampdoria, tra il 1984 e il 1992. I due giocatori occupano tuttora i primi due posti nella classifica dei migliori marcatori della storia del club.

Possiamo fissare l’origine della nostra storia al 1979. I blucerchiati avevano appena concluso la stagione al nono posto in Serie B, toccando così il loro punto più basso da quando, nel 1946, la Sampierdarenese e l’Andrea Doria si fusero in un unico sodalizio. In estate Paolo Mantovani, un imprenditore di origini romane che già da molto tempo lavorava a Genova, acquistò la squadra per risollevare le sorti blucerchiate.

Da subito egli dimostrò la sua volontà di tornare nella massima serie. Cosa che avvenne, grazie anche alle sue campagne acquisti volte a valorizzare giovani talenti, nella stagione 1981-82. Il suo impegno per garantire che la Sampdoria potesse lottare dignitosamente anche in Serie A non si fece attendere. È proprio in questo contesto che approdò a Genova, non ancora diciottenne, Roberto Mancini, ragazzo di Jesi che già all’età di tredici anni aveva abbandonato casa propria per poter coltivare le sue qualità. Un giovane di talento che si era già fatto notare tra le file del Bologna nel corso del campionato precedente. Fantasista dai piedi pregiati e dall’assist facile, ma col difetto di lasciarsi andare, ogni tanto, a comportamenti un po’ sopra le righe.

L’inizio di Mancini – Vialli, i gemelli del goal

Gli sforzi di Mantovani furono da subito ripagati. La Samp si rivelò come una delle sorprese dei campionati successivi, piazzandosi prima al settimo e poi al sesto posto, ottenendo successi anche contro le grandi. Durante l’estate del 1984 giunse un nuovo rinforzo offensivo per i genovesi, il cremonese Gianluca Vialli, classe 1964 come Mancini.

Di origini alto-borghesi, Vialli faceva del fiuto del gol una delle sue caratteristiche principali, non rinunciando a colpi spettacolari come la rovesciata. Costituiva quindi il completamento naturale dell’attaccante marchigiano, capace di trasformare spesso e volentieri in rete i preziosi passaggi del compagno. L’intesa tra i due non tardò ad arrivare, e non solo in campo. La Sampdoria era quindi pronta a spiccare il volo, e la stagione seguente fu suggellata dalla vittoria del primo trofeo della propria storia: la Coppa Italia. Il trofeo fu conquistato a spese del Milan, prima sconfitto a Milano per 1-0 e poi nuovamente battuto tra le mura amiche nella finale di ritorno per 2-1 grazie alle reti proprio dei due centravanti. I quali, grazie alle loro imprese, verranno poi ribattezzati come i gemelli del goal. Fu solo il primo di vari successi.

La Coppa delle Coppe e lo Scudetto

Dopo una stagione non all’altezza di quella che aveva portato alla vittoria della coppa nazionale, Mantovani scelse un nuovo allenatore, Vujadin Boskov. Il tecnico serbo, che aveva già guidato e vinto anche con squadre come il Real Madrid, portò ai blucerchiati altre due vittorie consecutive in Coppa Italia, nel 1988 e nel 1989. Anno in cui la Samp arrivò anche in finale della Coppa delle Coppe, arrendendosi solo al Barcellona. Per alzare il trofeo europeo la squadra dovette attendere solo 12 mesi, quando grazie a una doppietta di Vialli, servito sul secondo gol da Mancini, sconfisse l’Anderlecht ai supplementari per 2-0.

La stagione 1990-91 vide da subito la Sampdoria come una delle protagoniste. Oltre ai due gemelli diversi sono presenti in rosa giocatori di qualità come il portiere della nazionale Pagliuca, Vierchowod, Mannini, Lombardo, Dossena, Cerezo. Un nucleo di giocatori che insieme formano un gruppo unito, pronto a competere contro il Napoli di Maradona, il Milan degli olandesi e l’Inter di Matthäus. I doriani presero lo slancio battendo a novembre il Napoli al San Paolo per 4-1 con doppiette di Mancini e Vialli. Da lì in poi una a una le avversarie per lo scudetto cadranno, e così la Sampdoria si laureò campione d’Italia.

La Champions sfumata e una coppia ritrovata dopo anni

L’ultima sfida per i gemelli del gol fu quindi la Coppa dei Campioni. Superati brillantemente i turni preliminari, nei gironi di semifinale i blucerchiati riuscirono ad avere la meglio anche sui campioni in carica della Stella Rossa. Ma la corsa fu interrotta sul più bello ancora dal Barcellona, in una finale equilibrata in cui Vialli ebbe sul finire del secondo tempo un paio di occasioni che non riuscì però a realizzare. Fu un bolide di Koeman, su punizione, a troncare nei tempi supplementari i sogni di gloria della Sampdoria.

La partita segnò anche la fine della coppia, perché la stagione successiva Vialli passò alla Juventus. Anche Boskov lasciò la compagnia, mentre Mancini rimase e fece ancora in tempo a vincere un’altra Coppa Italia nel 1993-94. Purtroppo, però, senza che il presidente Mantovani potesse festeggiare con lui, poiché scomparso poco tempo prima.

Con questo successo si chiuse l’epoca d’oro della Sampdoria, mai più capace di vincere un titolo. Nemmeno la Serie B, categoria in cui la squadra è tornata due volte: la prima per addirittura 4 stagioni, tra il 1999 e il 2003, la seconda nel più recente 2011-12. Una retrocessione, quest’ultima, giunta nell’anno precedente in maniera del tutto inaspettata, dopo la qualificazione in Champions League del 2010.

Vialli e Mancini si ricongiungeranno nel 2019, ma in vesti diverse. Se il secondo era già allenatore della Nazionale dall’anno precedente, Vialli firmò come capo delegazione della selezione azzurra, riformando la storica coppia.

 

 

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