Svangaskard, lo stadio delle Far Oer sul Mare del Nord

Svangaskard stadio Far Oer
Svangaskard stadio Far Oer
Lo Svangaskard, lo stadio utilizzato in ambito internazionale dalle Fær Øer fino al 2011 (fonte: footballtripper.com)

Lo Svangaskard ha ospitato la nazionale delle Fær Øer dalla sua nascita al 2011, prima del passaggio al Torsvollur. Uno stadio magnifico, affacciato sul Mare del Nord, da 6.000 posti… per le 823 persone del comune di Toftir, dove ha sede l’impianto.

 

Il bello del calcio?

Per me, il concetto di base del gioco del calcio è semplice. Si tratta di dare dei calci a un oggetto di forma sferica, con l’obiettivo di far finire lo stesso oggetto all’interno di un rettangolo di oltre 7 metri di larghezza e alto più di 2. È addirittura quasi demenziale che ventidue giocatori, divisi in due squadre da undici atleti ciascuna, si contendano questa sfera, chiamata pallone. Dandosi calci, tirandosi la maglia, alzando i gomiti per proteggersi dal calciatore avversario. Eppure, questo sport fa fibrillare i cuori di miliardi di persone, fa percorrere centinaia o migliaia di chilometri a milioni di persone. E non solo per giocarlo: addirittura, al solo scopo di guardare quei 22 individui.

Il calcio è un gioco meraviglioso e, personalmente, devo ancora devo capirne il motivo.

Probabilmente lo è anche perché, se si ha un po’ di fortuna, il bello del calcio è anche nel contorno che si costruisce intorno. Come quando si ha la possibilità di giocare, o guardare, una partita con lo scenario mozzafiato del Mare del Nord sullo sfondo. E farlo all’interno di uno stadio da 6.000 posti ubicato in una città, o meglio una borgata, che ha soltanto 823 abitanti.

Svangaskard, Toftir, Fær Øer

Siamo infatti a Toftir, Isole Fær Øer, un lembo di terra emersa situato tra la Norvegia e l’Islanda, a nord della Scozia. Un arcipelago ancora oggi sottostante alla Danimarca, che decide in tema di difesa e affari esteri, mentre dal 1948 le questioni di politica interna sono gestite internamente. Le isole sono Nazione Costitutiva del Regno di Danimarca, comprendente anche la Groenlandia, e non hanno una forza militare autonoma. Unica eccezione è un ristretto corpo di polizia e guardia costiera.

Eretto nel 1980, lo Svangaskard nasce per volere della neonata Fòtbòltssamband Foroya, la federcalcio isolana. L’impianto in origine era un semplice campo sportivo con il fondo in terra battuta, senza spogliatoi. Almeno nel vero senso del termine, in quanto era presente solamente una capanna adibita a tale scopo.

L’impianto di Toftir è cresciuto di pari passo con il movimento calcistico feringio. Infatti, oltre alla nazionale, l’impianto ospitava e ospita tuttora la squadra del B68 Toftir, formazione cittadina. Società che impose, nel 1984, la costruzione di un vero e proprio spogliatoio, quasi a propiziare la vittoria del campionato interno nella medesima stagione. Nel 1987, la struttura venne dotata di un fondo in erba sintetica. Due anni più tardi, a completamento dell’impianto, fu aggiunta una pista per l’atletica leggera, necessaria per lo svolgimento degli Island Games, per la prima volta ospitati dalle Fær Øer.

La nazionale delle Fær Øer e il nuovo Svangaskard

Lo Svangaskard ha ospitato per anni partite non ufficiali della selezione nazionale locale, prima di ottenere l’affiliazione nel 1988 alla FIFA e, due anni dopo, alla UEFA. Tuttavia, il primo scontro ufficiale interno non si giocò qui. Il 12 settembre 1990, infatti, fu il neutro di Landskrona, in Svezia, a ospitare Fær Øer – Austria, partita valida per le qualificazioni agli Europei 1992 e clamorosamente vinta dai primi per 1-0. Le motivazioni vanno ricercate nell’indisponibilità di uno stadio in erba naturale nel territorio isolano, requisito allora necessario per l’UEFA. E per motivi simili a quelli visti a Gibilterra, la Danimarca rifiutò di ospitare la neonata nazionale.

Tale superficie di gioco approdò nell’arcipelago nordico solo tra il 1990 e il 1991, proprio allo Svangaskard. L’impianto fu oggetto di ferventi lavori di ammodernamento, anche grazie ai cittadini di Toftir, vogliosi di avere in città un’arena che rispettasse le caratteristiche imposte dall’UEFA. A tal proposito, vennero completamente rimodernate le tribune intorno al campo, con nuovi posti a sedere. Il rinnovato Svangaskard, ora diventato uno stadio di tutto rispetto, venne inaugurato il 20 ottobre 1991. Il 3 giugno 1992, contro il Belgio, le Fær Øer finalmente ospitarono sul proprio territorio una partita ufficiale.

La crescita dello Svangaskard funse da volano per l’intero movimento nazionale. Dal 1991 crebbe il numero di campi in erba presenti nelle isole e nacquero scuole calcio più attrezzate, rimpolpando a dismisura il numero dei praticanti. In quello stesso anno la nazionale pareggiò contro l’Irlanda del Nord e, nel 1995, ottenne la prima vittoria casalinga in una competizione ufficiale. Il 3-0 ottenuto affrontando il San Marino è, al 2021, il trionfo con più largo scarto ottenuto senza subire reti. Gli amici della Brigata Mai 1 Gioia ci perdoneranno se ricordiamo questo record che riguarda, pur indirettamente, la nazionale del Titano…

Dallo Svangaskard al Torsvollur

La vittoria contro Malta del 1998 segnò la massima affluenza di pubblico nella storia dello Svangaskard. Ben 6.642 spettatori assieparono le tribune del piccolo impianto isolano, assistendo al 2-1 finale.

A partire dall’anno successivo lo Svangaskard non fu più l’impianto esclusivo della nazionale. Infatti a Torshavn, la capitale, venne costruito il Torsvollur, un nuovo e più funzionale stadio contornato dalla sede della federcalcio feringia. Svangaskard e Torsvollur si alternarono, secondo un principio di rotazione, fino al 2011. Anno in cui, infine, quest’ultimo venne designato come definitiva casa della nazionale.

La partita vinta il 7 giugno 2011 contro l’Estonia, in occasione delle qualificazioni a Euro 2012, è stata l’ultima giocata dalle Fær Øer allo Svangaskard. Un bel modo per onorare la location che ha fatto impulso a un movimento tuttora in grande crescita. Una vittoria ideale per lasciare Toftir, con i suoi poco più di 800 abitanti. I quali hanno fortemente voluto ospitare le partite della nazionale, adoperandosi in tutti i modi per ampliare la capienza del proprio impianto.

Io, che sono un inguaribile romantico, auspicherei un utilizzo più frequente dello Svangaskard per le competizioni ufficiali. In fondo, lo sport più bello del mondo merita le cornici migliori. E nessun architetto al mondo potrà mai sostituire la magnificenza e la meraviglia di madre natura.

 

 

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