

Oltre 2000 metri sopra il livello del mare. Una quota alla quale giocare a calcio è difficile, data la rarefazione dell’area. Solo un impianto in Europa supera tale altitudine: l’Ottmar Hitzfeld Stadium, in Svizzera.
L’estate, il caldo, il calcio
L’estate, si sa, è il periodo in cui brulicano i tornei amatoriali e i calcetti tra amici. Partite che molto spesso non sono altro che la scusa per passare una serata fuori e, magari, bersi la più classica delle birre ghiacciate dopo l’immane sforzo.
Già, perché non appena mettiamo piede in campo la prima domanda che ci poniamo è la seguente. Ma chi me lo ha fatto fare? Tra condizioni fisiche rivedibili e afa, spesso enfatizzata dai campi sintetici, solo la doccia gelata è un refrigerio godibile. Piccoli acciacchi per i quali richiedere il cambio (se disponibile) e litri di acqua sulla testa sono solo alcuni dei mezzucci usati per riprendere le energie. Oppure trovare un altro campetto. Magari al fresco, magari sulle Alpi, magari a 2000 metri di altitudine.
E magari esistesse un paradiso simile…
L’Ottmar Hitzfeld Stadium
Vi sembrerà strano, ma uno scenario del genere esiste. È lo stadio più alto d’Europa ed è un raro esempio di un impianto intitolato a un personaggio ancora in vita. Onore, in epoche passate, capitato a pochi personaggi come Santiago Bernabeu. Si tratta dell’Ottmar Hitzfeld Stadium.
Lo stadio si trova a Gspon, sulle Alpi svizzere, duemila metri sopra il livello del mare. Sono molteplici le caratteristiche che lo contraddistinguono. Ad esempio, è raggiungibile unicamente tramite una funivia. Inoltre, circondato da colline, non necessita di una vera tribuna, essendo stato costruito sull’unica spianata presente sul territorio. L’unica presente a Gspon, per essere precisi.
Un lembo di terra che, però, non è abbastanza ampio per ospitare un campo di calcio a 11. L’Ottmar Hitzfeld Stadium, infatti, è un campo omologato per il calcio a 8. Ovviamente in erba sintetica: a quest’altitudine, il rigido clima svizzero non consente di adottare un manto erboso naturale.
Perché lo stadio è intitolato a Ottmar Hitzfeld?
Ottmar Hitzfeld è nato a Lörrach, in Germania, a pochi chilometri dal confine svizzero ma a oltre 200 chilometri da Gspon. Luogo con il quale non ha nessun legame: e allora perché dedicargli uno stadio?
No, la convocazione della meteora Chiumiento non è un motivo valido. La scelta è ricaduta sull’allora commissario tecnico della nazionale svizzera, ruolo rivestito da Hitzfeld dal 2008 al 2014. Un riconoscimento per un allenatore comunque capace di vincere ben 7 Bundesliga tedesche tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco. Con entrambe le squadre, peraltro, Hitzfeld ha vinto anche una Champions League. Diciamo che se lo è meritato…
Quanti palloni persi…
In un’intervista rilasciata alla BBC i giocatori del FC Gspon (squadra amatoriale che gioca su questo campo) hanno raccontato una singolare curiosità. Il campo ha una sola recinzione laterale che, tuttavia, non è abbastanza alta per evitare la perdita dei palloni. Secondo una stima nella storia della società sono più di 1000 i palloni smarriti. «La maggior parte delle volte i palloni scendono di circa 100 metri lungo le montagne, certe volte anche per ulteriori 200 o 300 metri», racconta il difensore Alfons Brigger.
Uno stadio che ha tanti compromessi e un’elevata spesa per l’attrezzatura di gioco, a giudicare dai numeri. Allo stesso tempo, però, l’Ottmar Hitzfeld Stadium è uno degli impianti più suggestivi al mondo. Un’oasi felice per gli amanti del calcio, autoctoni e non solo. E pazienza se è un po’ scomodo da raggiungere. Chi non avrebbe voglia di dare due calci a un pallone in un contesto mozzafiato come questo?