

Si può essere una grande coppia nella storia del calcio grazie all’impatto avuto su una singola gara? Chiedetelo ai tifosi del Manchester City, che nell’ultimo derby giocato al Maine Road hanno eletto a idoli imperituri due giocatori: la bandiera Shaun Goater e Nicolas Anelka.
Storia breve del Manchester City
Nel Maggio del 2002 il Manchester City ha appena ottenuto la promozione in Premier League. Una categoria mai più abbandonata in seguito anche – e soprattutto – grazie all’apporto economico derivante dai fondi arrivati dall’est. La storia cambia con l’approdo nel 2007 dall’ex primo ministro thailandese Shinawatra e poi, l’anno successivo, degli emiri arabi della famiglia Al Nayhan, attuali proprietari.
La squadra di allora è lontanissima parente della multimilionaria compagine che scende oggi in campo al City of Manchester Stadium (o, se preferite, Etihad Stadium, dal nome dello sponsor). L’impianto, all’epoca dei fatti, era solo in fase di ultimazione per ospitare la diciassettesima edizione dei Giochi del Commonwealth, in scena proprio la stessa estate. La squadra, invece, è reduce da vent’anni di tribolazioni e di saliscendi tra la prima e la terza serie della piramide calcistica inglese.
L’onta del 1998, con la retrocessione nella Division Two (la serie C inglese) viene superata tramite la rapida risalita dell’anno successivo. La promozione ottenuta ai play-off contro il Gillingham meriterebbe un racconto a sé stante, in un match rimontato dai Citizens a tempo praticamente scaduto. Due reti siglate a cavallo del 90′, infatti, permisero alla seconda formazione cittadina di andare ai supplementari, con la seguente vittoria ai calci di rigore. Il successo arrivò il 30 Maggio del 1999 e non scalfì minimamente gli odiati cugini dello United, già in festa da quattro giorni in seguito alla vittoria di una competizione appena più importante. La Champions League.
Shaun Goater, eroe nazionale di Bermuda
Sulle due diverse rive dell’Irwell, il principale fiume cittadino, vi è però un tratto comune: l’origine caraibica dei principali terminali offensivi. Sulla sponda Red Devils ci sono due mostri sacri, i Calipso Boys: Andy Cole, anglo-giamaicano, e Dwight Yorke, di Trinidad & Tobago. Dall’altra parte, Shaun Goater.
L’attaccante è la stella della nazionale delle Bermuda, isole note per le incantevoli spiagge, gli investimenti offshore e il celeberrimo triangolo che prende il suo nome, teatro di leggende su misteriosi sparimenti di aerei e navi. Ciò per cui sicuramente non è famosa è il calcio, disciplina nella quale Shaun è l’unico professionista dell’intero arcipelago. Lo stesso calciatore, dopo il ritiro, dirà alla stampa che in occasione di ogni trasferta con la propria rappresentativa perdeva la sua forma migliore. La motivazione era da ricercare in un basso livello degli allenamenti, lontano dagli standard inglesi sia per livello tecnico, sia per lo stile di vita tutt’altro che professionistico (e professionale) dei compagni.
Nonostante la sua presenza in campo, contrassegnata da 32 reti in 36 presenze, la Nazionale manterrà i suoi abituali e scarsi livelli. Il successo ottenuto oltreoceano con la maglia del City, però, ne fa un idolo assoluto in patria. In seguito alle 29 reti nella Championship 99/2000, il 21 Giugno di quest’ultimo anno fu festeggiato lo Shaun Goater Day, divenuto poi appuntamento fisso annuale per celebrare il personaggio.
Il fascino dei Caraibi: Goater e Anelka
Sarà proprio Goater a trascinare in Premier la squadra nel 2002, con la bellezza di 28 gol messi a segno. Nel frattempo la società appena concluso un accordo con il comune per l’affitto del City of Manchester, dove si trasferirà a partire dall’estate 2003. Lo storico Maine Road, impianto utilizzato dal club sin dal 1923, è destinato alla demolizione al termine dell’annata sportiva. La stagione 2002-03, dunque, sarà l’ultima per i Citizens nella loro vecchia casa.
Per celebrare la promozione, pur non avendo a disposizione grandi capitali, la dirigenza riesce ad inserire nella rosa fior di giocatori. Arrivano Peter Schmeichel, ormai al termine della carriera, e Nicolas Anelka, fino a qualche anno prima oggetto dell’interesse delle migliori squadre del continente, ma mai definitivamente sbocciato. Segni particolari: nato in Francia ma originario della Martinica, dipartimento francese nelle Antille, nel bel mezzo del Mar dei Caraibi. Vi ricorda qualcosa?
Negli articoli de Le Grandi Coppie abbiamo parlato di tandem storici, di rapporti amicali sorti sul terreno di gioco, o, perché no, di racconti rientranti nella sfera personale di chi scrive. L’aspetto che accomuna questi scritti è l’intrinseco legame stretto, spesso su base pluriennale, dei soggetti protagonisti. Può accadere, tuttavia, che una coppia rimanga nella storia di un club militando sotto la stessa bandiera per una sola stagione. O, addirittura, come in questo caso, lo faccia in una singola gara.
L’ultimo derby al Maine Road
End of an era. La fine di un’era, sentenzierà la targa affissa nello stadio in occasione del suo ultimo derby cittadino, giocato il 9 Novembre del 2002. L’ultima occasione – almeno al Maine Road – per sfatare quel tabù che vede lo United imbattuto negli scontri diretti tra le due squadre dal 1989.
Si può diventare eroi, per i propri tifosi, in 90 minuti? Se Shaun Goater è già l’idolo delle folle e viene schierato dal 1′ dal tecnico Kevin Keegan (anche lui parte di un’altra Grande Coppia), Anelka ha l’occasione per affiancarlo sia sul campo, sia nell’immaginario collettivo. E già al 4′ arrivano i primi segnali di una giornata magica. Ripartenza in contropiede del City, Anelka serve Goater. Il tiro dell’attaccante di Bermuda viene respinto goffamente da Barthez, che non può nulla sulla pronta ribattuta del compagno di nazionale Anelka. 1-0.
Il pareggio di Solskjaer, quattro giri di lancette dopo, non frena l’euforia delle 35.000 persone presenti. Uno stadio pieno fino all’orlo spinge la squadra in maglia azzurra ed esplode di gioia quando, al 26′, l’incredibile errore di Gary Neville in copertura offre a Goater il pallone buono per accentrarsi e siglare il nuovo vantaggio. La bolgia del Maine Road mette a soqquadro lo United e anche il minore dei Neville, Phil, che al 50′ perde palla e dà il via, indirettamente, alla ripartenza che porta ancora Goater al gol. La sterile reazione dei Red Devils non intacca le speranze e i sogni della squadra di casa, che resiste fino al 90′ e spezza una maledizione lunga 13 anni.
Ancora oggi, in un’epoca in cui i tifosi del City non hanno nulla da invidiare agli storici rivali, il 9 Novembre 2002 rimane una data storica. E se chiedete loro cosa ricordano di quel giorno, senza dubbio risponderanno così. Last derby in Maine Road. Anelka, Goater, Goater. 3-1. Perché certi eventi sopravvivono anche ai trionfi successivi, e elevano sui sacri altari i diretti protagonisti. Fino alle stelle, forse anche di più.