

Un giocatore… da Guinness dei Primati. Ildefons Lima è la storica bandiera del calcio ad Andorra: lo abbiamo intervistato, nel 2017, dopo la vittoria ottenuta dalla sua Nazionale in casa di San Marino. La storia di un giocatore che, con la maglia della Triestina, ha giocato anche in Italia.
San Marino – Andorra, un inedito assoluto
Mai, nella storia, le nazionali di San Marino e Andorra avevano avuto modo di incontrarsi, prima delle 18.30 di mercoledì 22 febbraio 2017. Un particolare non da poco, in un calcio sempre più competitivo. A parte poche eccezioni, infatti, entrambe le rappresentative possono contare esclusivamente di giocatori dilettanti, in gran parte militanti nei rispettivi campionati interni. O che giocano, al massimo, nelle categorie regionali delle vicine Italia e Spagna.
Ovvia conseguenza, data la maggiore caratura di gran parte delle avversarie, è la penuria di risultati positivi. Alla vigilia del match, ambo le selezioni non festeggiavano una vittoria dal 2004. San Marino, infatti, all’epoca veniva da 74 partite senza vittorie, 73 delle quali perse. L’unico risultato positivo dopo la vittoria contro il Liechtenstein del 28 aprile 2004, infatti, era stato lo 0-0 interno contro l’Estonia nel 2014. Leggermente migliore, invece, il bilancio di Andorra. Una manciata di vittorie, l’ultima contro la Macedonia il 13/10/2004 (1-0), e sei pareggi intervallati da sconfitte in seguito al successo più recente.
La vittoria di Andorra, la gioia di Ildefons Lima
Un’occasione d’oro, dunque, per arricchire un palmarés avaro di soddisfazioni. Ad avere la meglio, tra la fitta nebbia del San Marino Stadium che diede non pochi problemi al commentatore dell’epoca, fu Andorra, vincitrice per 0-2. I maggiori quotidiani sportivi italiani parlarono dell’evento, prima e dopo il match, in maniera quasi dissacrante per l’impegno mostrato dai giocatori delle due rappresentative. Ovvia fu l’indignazione mostrata dalle parti in causa, caldeggiata – nonostante la vittoria, anche dal capitano andorrano Ildefons Lima, incontrato a fine partita.
«Tanti non sanno delle difficoltà che incontrano le realtà piccole come noi e scrivono cazzate», commenta laconico il difensore ex Triestina, squadra in cui ha militato tra il 2005 e il 2009 e poi nella stagione 2011-12. «A volte, anche solo restando in gara contro grandi campioni, noi compiamo veri e propri miracoli, frutto di immensi sacrifici».
Una gioia incredibile per Ildefons. Il quale, peraltro, non aveva potuto assaporare a pieno il sapore dell’ultima vittoria. 13 anni prima, quando Marc Bernaus mise a segno il gol-vittoria sulla Macedonia, lui sedeva in tribuna, squalificato. Una soddisfazione alla quale si somma la rete che sbloccò il risultato, ribadendo in rete il rigore da lui stesso calciato e parato da Elia Benedettini, unico professionista in campo all’epoca. L’undicesimo goal in Nazionale che lo erge, tuttora, a miglior marcatore della storia di Andorra.
Tra Andorra e la Triestina
L’orgoglio nel vestire i colori del suo paese emergono quando gli chiediamo cosa si provi a indossare la fascia da capitano della propria nazionale. «È una sensazione inspiegabile, che provo da più di 20 anni e che proverò ogni volta che indosserò questa maglia».
Non può mancare la domanda sul suo passato in Italia con la gloriosa Triestina: quando gli chiediamo se sia più emozionante giocare con Andorra o al Nereo Rocco contro la Juve, gli si illuminano gli occhi. «La Nazionale è sempre la Nazionale», racconta, «ma di Trieste e di quella partita, sicuramente la più importante che ho disputato tra i club, conservo ricordi straordinari. Ho ancora tantissimi amici in città e torno sempre volentieri in città per salutarli. Mi hanno reso orgoglioso di vestire una maglia per la quale ho sempre dato tutto e alla quale sono rimasto affezionatissimo».
La vittoria di Andorra, al di là al risultato, lasciò soltanto un rammarico ai presenti. Ossia la possibilità di veder scendere in campo anche Andy Selva, storico bomber sammarinese rimasto in panchina per tutti i 90 minuti. Magari, ingaggiando un duello con Ildefons Lima, che avrebbe scritto un’ulteriore pagina romantica nel libro della gara.