

Oggi parliamo del calciatore più anziano che scenderà in campo durante Euro 2016. Come spesso accade, anche questa volta è un portiere e difenderà la porta della nazionale ungherese, di ritorno dopo 44 anni alla massima competizione europea.
Il suo nome è Gábor Király e sicuramente, di lui, ne avrete già sentito parlare.
Classe 1976, con due prestazioni maiuscole durante gli spareggi disputati lo scorso novembre contro la Norvegia, ha dimostrato di essere sì anziano, ma anche una colonna portante dell’Ungheria.
Király durante la sua carriera ha giocato soprattutto in Inghilterra ed in Germania, ed è lì che si distinse all’interno del mondo calcistico, ma non solo per le sue parate.
Infatti, il portiere magiaro utilizza tutt’oggi una tenuta da gara abbastanza sui generis. E’ sempre stato abituato a scendere in campo indossando dei pantaloni grigi, della tuta.
Questo vezzo però, non è frutto di una scelta stilistica bizzarra di qualche sponsor personale, ma ha una motivazione prettamente pratica e anche un tantino casuale.
Gábor Király ha cominciato a giocare nelle giovanili dello Szombathelyi Haladás, nel campionato ungherese, caratterizzato da campi molto duri e polverosi. Per non farsi male, ha sempre sostituito i pantaloni corti imbottiti, con quelli lunghi, neri, che stringono verso la zona del polpaccio. I classici pantaloni lunghi da estremo difensore.
Non ci sarebbe quindi nulla di strano, se non fosse per quanto accaduto nel 1995.
La madre di Király non lavò in tempo per una partita i pantaloni neri.
L’allora diciannovenne portiere, non ebbe altra scelta che utilizzare dei pantaloni della tuta grigi, trovati negli spogliatoi. L’Haladas vinse quella partita e le sette successive.
A partire da quel giorno, per scaramanzia i pantaloni neri cambiano colore e forma, tant’è che sembrano un pigiama.
In pochi portieri riuscirebbero a giocare in questa maniera, ma per Gábor Király quei pantaloni della tuta grigi, totalmente contro ogni logica estetica e pratica, fasciati alle caviglie dai calzettoni lunghi, sono diventati una seconda pelle.
Per questi motivi, Király è estremamente riconoscibile e riconosciuto in tutto il mondo.
Bisogna segnalare, tuttavia, qualche rara eccezione, come durante questa partita giocata con l’Hertha Berlino, poco dopo il suo approdo in terra tedesca.
Ma c’è anche un’altra abitudine che caratterizza il portierone ungherese, che in pochi conoscono.
A partire dall’esordio con l’Haladas, trascrive in un piccolo quadernino tutti i risultati di tutte le partite che gioca. Una breve riga per ogni match disputato, dal 1993 ad oggi. Anche queste piccole cose fanno capire quanto Gábor Király sia un personaggio di altri tempi.
Durante quest’estate, sicuramente tutte le attenzioni degli spettatori dell’Europeo saranno concentrate, oltre che sul campo, anche su quel vecchio funambolo dei pali, con quell’orrendo, ma allo stesso tempo bellissimo, pigiama grigio.