

Il fallimento dei Rangers datato 2012 ha tolto, per tre anni, il piatto principale della portata calcistica scozzese. L’Old Firm, il celebre scontro tra i già citati Rangers e il Celtic, è la partita più attesa dai tifosi di ambo le parti. E nel 2015, la coppa di Lega Scozzese ne ha permesso il provvisorio ritorno.
Il fallimento dei Rangers
4 luglio 2012. Glasgow.
Le società facenti parte della Scottish Premier League votano per decidere se il The Rangers Football Club, nuova società calcistica nata dalle ceneri dell’antico Rangers Football Club, può partecipare al massimo campionato scozzese per la stagione 12/13. È l’ultima speranza per i Gers, già in liquidazione dal marzo precedente e ad un passo dal baratro.
Esito: “No, grazie. Lo facciamo per proteggere l’integrità del gioco del calcio in Scozia.”
13 luglio 2012. Glasgow.
Le società facenti parte della Scottish Football League, che riunisce le squadre delle categorie inferiori professionistiche, votano per decidere se il The Rangers Football Club può partecipare alla First Division, seconda serie del calcio scozzese, per la stagione 12/13.
Esito: “No, grazie. Ripartite pure dalla Third Division”.
In nove giorni, i Rangers non solo abbandonano ogni possibilità di competere per la Premier League locale, ma si ritrova a dover ricominciare da zero, dal fondo del calcio pro scozzese.
La lenta risalita verso il top
Così, i Rangers ripartono dal basso, lontano dalla massima serie e dagli arcirivali del Celtic per la prima volta nella storia. Ironia della sorte, la serie di scontri diretti si ferma a quota 399, passando di botto dagli almeno quattro, canonici match annuali a zero.
Spiegare ai profani cosa sia l’Old Firm è molto semplice. Un evento? Troppo riduttivo. È il simbolo di una rivalità che coinvolge una città intera, dividendola e paralizzandola. È uno scontro non solo sportivo, ma anche ideologico, politico e religioso. Basta pensare che nel recente passato il main sponsor di una delle due società, per evitare il boicottaggio dell’altra metà di Glasgow, decideva di sponsorizzare anche l’altra.
La vecchia fabbrica (traduzione letterale di Old Firm) subisce così due stagioni di brusco stop. Nelle quali, lentamente, dalla quarta serie, il Rangers risale la china, fermandosi alla categoria cadetta. Manca un solo anno al ritorno al derby di campionato, ad una partita che segna ancora oggi la storia di un calcio, quello scozzese, che sta subendo un progressivo indebolimento.
Old Firm, la storia di una rivalità
La rivalità tra i due club affonda le proprie radici in profondità, nel finale del XIX secolo. Ovvero nel momento in cui, il 7 dicembre 1888, a Glasgow viene fondato formalmente il Celtic Football Club.
La Chiesa cattolica di East Rose Street (poi diventata Forbes Street), nel quartiere di Calton, è il luogo esatto nel quale ha origine la storia del club biancoverde. L’iniziativa è di un frate, il quale si faceva chiamare Fratello Walfrid, originario di un villaggio irlandese.
Va sottolineato, a proposito di quest’ultimo particolare, come il nome del club, lo stemma (raffigurante un quadrifoglio) e gli stessi colori sociali siano un richiamo all’Irlanda e alla preponderante religione cattolica. Dando di fatto vita ad uno scontro con la principale società calcistica di Glasgow, i Rangers FC, nati nel lontano 1872 su iniziativa dei fratelli Peter e Moses McNeil e degli amici William McBeath e Peter Campbell. Ça va sans dire, protestanti.
Come se non bastasse, a dividere le due parti c’è anche il sentimento indipendentista di sponda Celtic, contrapposto a quello unionista dei Rangers.
Tra le frange più estremiste della tifoseria dei primi non è raro vedere persone vicine all’Irish Republican Army, noto ai più come IRA, grande protagonista nel conflitto nordirlandese negli anni ’70 e ’80. Lo schieramento opposto, invece, è da sempre fedele alla corona britannica.
Di fatto, questi particolari rendono la rivalità calcistica solo la punta dell’iceberg di due diversi modi di vivere il sentimento scozzese.
Il ritorno dell’Old Firm, 1 Febbraio 2015
Se, per ovvi motivi, il campionato non può essere teatro di Celtic vs. Rangers, è la coppa di lega scozzese a mettere di fronte i due più titolati club nel 2015. Il primo febbraio, la semifinale di Scottish League Cup è lo scontro numero 400, e mette in palio molto più che l’accesso alla finale. I Rangers tornano, in maniera definitiva, nel grande calcio. Almeno, in patria.
Ad Hampden Park, in campo neutro, sono in 50000 gli spettatori presenti, equamente suddivisi tra le parti. L’entusiasmo dei tifosi blues dura appena 10 minuti. Leigh Griffiths mette a segno la rete dell 1-0, seguito da Kris Commons al 31′. Il Celtic, forte della categoria superiore, ha un organico decisamente migliore dei rivali e lo dimostra pienamente sul campo, non consentendo praticamente mai ai rivali di impensierire il portiere Gordon. Finirà 2-0 per i biancoverdi.
Bisognerà attendere un anno, e questa volta sarà la Coppa di Scozia (Scottish Cup) il teatro del derby. E, questa volta, ancora ad Hampden, ancora in semifinale, hanno la meglio i cugini, ai calci di rigore. In finale, tuttavia, i Rangers cadranno inaspettatamente contro l’Hibernian, altra squadra di Championship. Pronta consolazione, però, sarà la vittoria del campionato e il ritorno in Premier. E ai consueti quattro, soliti, bellissimi Old Firm annuali.